Quando si diventa genitori, soprattutto se lo si diventa per la prima volta, ogni minimo dettaglio o situazione sembrano destare la propria preoccupazione e mettere in allerta. In alcuni casi si tratta di paure infondate, ma in altri casi si tratta davvero di campanelli d’ allarme da non sottovalutare. Un bambino che non parla potrebbe rappresentare uno di questi, ma solo se il piccolo ha superato i 3 anni di età e notate anche altri fenomeni insoliti, in tutti gli altri casi invece si tratta di semplice pigrizia o di un leggero ritardo nel linguaggio, ragion per cui dobbiamo cercare di far parlare il piccolo. Vediamo insieme pertanto come spronare un bambino a parlare:
tenete presente che molti bambini comprendono perfettamente quello che diciamo loro, solo che non hanno voglia di comunicare o per il momento non sono in grado di articolare il linguaggio, ragion per cui è molto importante non interrompere con loro la comunicazione anche se univoca, proprio per abituarlo alla comprensione ed a imparare sempre nuove parole. Incoraggiate i bambini più piccoli a vocalizzare, invitandoli a ripetere, senza scordarsi di mantenere il contatto visivo, se lui è molto pigro, invitatelo ad imitarvi, prima battendo le manine ad esempio, poi a ridere etc… per cercare di spingerlo man mano a portarlo anche a parlare. Leggere delle fiabe al bambino, può essere molto utile, poi dopo aver letto una fiaba la prima volta, potreste provare a rileggergliela, magari facendogli delle domandine molto semplici che lo portino a parlare.
Indicategli un oggetto a lui familiare come può essere ad esempio una palla e chiedetegli ad esempio: “cos’ è questa?” Sperando che lui risponda, poi alla stessa maniera se ad esempio dovesse fare i capricci per avere la palla, voi prima di dargliela chiedetegli: “cosa vuoi?” Sperando anche il questo caso che lui risponda. Evitate però di spazientirvi o di sgridarlo se non risponde.