La sindrome dell’intestino irritabile, conosciuta anche come colite, rappresenta un disturbo cui spesso si accompagnano dolori al basso ventre e alterazioni nella defecazione. Come curare questo disturbo?
Il colon irritabile: cosa fare per curare questo disturbo
Questo disturbo funzionale, in quanto si riferisce a un errato funzionamento dell’organo, è frequente nelle donne dai 20 ai 40 anni. Le cause dipendono da una combinazione di fattori: abitudini alimentari, stile di vita sedentario, predisposizione genetica, emotività. Quando l’intestino è irritabile, si riscontrano alterazioni della motilità intestinale unite a un’alterata percezione del dolore viscerale. Insieme a dolore addominale e disagio nella defecazione, si registrano cambiamenti nella forma e nella consistenza delle feci sono conseguenze comuni.
Esistono dei rimedi per tutto ciò? Sì, sicuramente. Il primo di questi consiste in un’attenta alimentazione. Cosa mangiare? Privilegiare cibi a elevato apporto di triptofano, come le patate cotte in forno con la buccia, i prodotti a base di cereali integrali macinati, la polpa di zucca gialla, le rape, il cavolo. Consumare regolarmente i pasti con la dovuta calma, gustando gli alimenti. Cercare di mettere nel carrello fiocchi d’avena, yogurt arricchito con probiotici, olio di lino e di noci di prima spremitura a freddo, pasta, kefir.
Meglio evitare alcolici, carni conservate, prodotti dei fast-food,crusca, prodotti a base di burro. Nella fase acuta vanno assolutamente evitati salumi, formaggi stagionati, uova, latticini non biologici.
Come integrazione alimentare, scegliere fermenti lattici vivi a elevata concentrazione di Lactobacillus acidophilus (2 opercoli al giorno, lontano dai pasti), oppure assumere Complesso B (25 mg al giorno, in un’unica somministrazione al mattino, prima di colazione).
Contro il colon irritabile può aiutare anche la fitoterapia. Un ottimo rimedio è l’estratto fluido di Gramigna (Agrophyron repens), nella dose di 20 gocce, diluite in poca acqua, 2 volte al giorno, lontano dai pasti. Questa pianta è ricca di flavonoidi, sali minerali come ferro e potassio, vitamina A e vitamine del gruppo B.
Un preparato fitoterapico dalle notevoli proprietà sedative è l‘Escholtzia californica, da assumere sotto forma di estratto fluido, nella dose di 20 gocce, 2 volte al giorno, circa 30 minuti prima dei pasti. La sua azione è potenziata dal consumo, all’interno del pasto, di un prodotto a base di latte fermentato e arricchito con probiotici, come lo yogurt naturale magro e il kefir.