Compiere cinquanta anni di solito spaventa molto, sembra cominciare da questa meta la discesa inesorabile vero la vecchiaia e ogni piccolo acciacco di salute sembra ricordarci quanto è distante l’amata giovinezza.
Se non volete diventarci davvero dei vecchi, cancellate tutto quello che possa farvi entrare nel vortice della temutissima crisi di mezz’età prendete invece questo traguardo come una buona scusa per ricominciare a mettervi in gioco e a divertirvi.
Generalmente, la crisi di mezz’età può produrre tre tipologie diverse di reazioni:
La prima è caratterizzata da un forte disagio e una malinconia dovuti a quello che non si è riusciti ad ottenere fino a quel momento nella vita, alle rinunce, alla monotonia della quotidianità, che spingono il soggetto ad intervenire subito per portare un cambiamento importante: un nuovo lavoro, un nuovo hobby o una relazione.
La seconda invece vede il soggetto completamente immobilizzato dal proprio stato depressivo e intento a colmare il senso di vuoto e di tristezza con le ambizioni sui figli.
La terza segue alla negazione, a livello inconscio o preconscio, dell’età che avanza e si manifesta in una smisurata attenzione al proprio corpo, un abbigliamento eccessivamente giovanile, un ricorso all’esercizio fisico assiduo e, spesso, alla chirurgia estetica per tonificare e rinverdire il proprio aspetto in generale. Anche il tempo libero palesa questo tipo di crisi perché viene impiegato in attività che possano confermare una certa giovinezza: discoteche, pub, partner più giovani, vacanze estive da ventenni.
Per fortuna, di solito questa crisi dura poco, da alcuni mesi a pochi anni, poi la persona supera le difficoltà vissute e trova un nuovo accomodamento psicologico che l’aiuta a far pace con se stessa.
Ma qualora questo non dovesse accadere o se, come nel secondo caso, le reazioni possono portare problemi al soggetto stesso o alla sua famiglia, per il suo superamento, è necessario l’aiuto di una consulenza o di un percorso psicologico.