Piccolo, grazioso e colorato ma dal sapore molto sofisticato, il mirtillo è un frutto le cui piante appartengono alla famiglia delle Ericacee.
Le origini – Gli arbusti di mirtillo hanno origine nel Nordamerica, anche se in breve tempo sono riusciti a diffondersi in molte aree del mondo (Europa compresa).
Qualità benefiche – In ciascuna delle sue varietà (nera, rossa e blu), il mirtillo apporta diverse proprietà anzitutto benefiche per la pelle: la presenza di antociani da modo di difendere l’organismo dai radicali liberi e di proteggere la cute dai raggi UV.
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che questo piccolo frutto di bosco da buoni riscontri anche nella prevenzione dei fastidi al fegato e all’intestino, e aiuta coloro i quali soffrono di problemi circolatori.
Suggerito anche a quanti paventano problemi alla vista, grazie alla produzione della rodopsina, il mirtillo dà modo di preservare la vista e di svilupparne le capacità di osservazione in condizioni di scarsa illuminazione.
Infine, è altresì consigliato per le sue facoltà antiossidanti, lassative, diuretiche ed anti infiammatorie.
Come coltivare i mirtilli – Vuoi per la necessità di dotarsi di un terreno il cui pH sia compreso tra i 4.5 e i 5.5, o vuoi per le loro dimensioni alquanto ridotte, fatto sta che le piante di mirtillo vengono generalmente piantate in appositi contenitori (anche se nulla esclude di coltivarle nel proprio terreno).
Una volta acquistate le piantine possiamo quindi inserirle in un vaso dal diametro di circa 30cm, o in alternativa nel terreno che avremo appositamente adibito. L’importante è che ci serviamo del terriccio per acidofile, che grazie al suo pH permette ai mirtilli di poter crescere in condizioni a loro ottimali.
Nota bene: dal momento in cui le radici dei mirtilli, a differenza dei fiori, prediligono il fresco, possiamo accontentarle procedendo ad una buona pacciamatura fatta a base di torba e di foglie.
Completato questo passo facciamo attenzione a che le piantine siano esposte al sole ed a temperature piuttosto calde. Forniamole frequentemente d’acqua e ad ogni inizio di primavera concimiamole con dello stallatico maturo.
La raccolta – Quando le bacche diventano del loro colore naturale, è il chiaro segnale del fatto che possono essere raccolte.