La dichiarazione dei redditi va presentata con modalità e tempistiche differenti a seconda dei soggetti, ma è comunque obbligatoria per chiunque abbia accumulato reddito durante l’anno precedente.
I lavoratori in possesso di partita Iva, le società e gli enti devono compilare la Certificazione Unica dei redditi, meglio conosciuta come CUD; questo modulo è destinato anche ai datori di lavoro per la certificazione dei redditi dei propri dipendenti o all’INPS per i pensionati. In sostituzione del modello CUD, le persone fisiche possono compilare il 730.
I moduli presentano voci differenti che vanno riempite riportando il valore del reddito corrispondente: RC per redditi di lavoro dipendente, nel quadro RE i redditi di lavoro autonomo e assimilati, nei quadri RF e RG i redditi di impresa. Calcolate le entrate annue complessive e le eventuali detrazioni dovute a spese mediche, familiari a carico o interessi sul mutuo, si ottiene l’imponibile, ossia, la somma sulla quale viene imposta la tassazione. Le percentuali cambiano a seconda delle entrate percepite: per redditi fino a € 15.000 l’imponibile è del 23%, mentre per redditi fino oltre i € 75.000 la tassazione può raggiungere anche il 43 %.
La dichiarazione dei redditi può essere consegnata direttamente dal contribuente, anche via Internet, oppure è possibile affidarsi a degli intermediari, come commercialisti e centri di assistenza fiscale (CAF) o anche avvalersi del proprio datore di lavoro, che assume il ruolo di sostituto d’imposta; in questo caso le trattenute avverranno direttamente sulla busta paga.
Le scadenze variano a seconda del modello da presentare: quella del CUD è fissata entro il 30 settembre, con proroga entro il 29 dicembre, mentre il 730 va compilato tra l’1 maggio e il 31 maggio. Il 40% delle tasse va pagato proprio entro questa data, mentre il restante essere versato fino al 30 novembre dello stesso anno.