Una pratica sempre più diffusa è quella di conservare il cordone ombelicale dopo la nascita, sia per il nascituro che per il resto della famiglia, oppure per donarlo, infatti le cellule staminali sono importantissime per la cura delle malattie genetiche, metaboliche, immunologiche e ematologiche, esse potrebbero essere anche prelevate in caso di necessità nei soggetti adulti ma si tratterebbe di un operazione traumatica, invece con il cordone ombelicale si apre l’ opportunità di avere milioni di cellule staminali a portata di mano, facilmente estraibili e compatibili al 25% con i fratelli. Vediamo allora come donare il cordone ombelicale:
al momento della nascita è possibile chiedere la conservazione e la donazione del cordone ombelicale, il quale viene poi congelato con apposite metodologie nelle banche dei cordoni ombelicali. L’ operazione può essere di tipo volontario dove effettuando la donazione del cordone ombelicale, potrà beneficiarne qualsiasi persona ne abbia bisogno, ed è chiaramente a titolo gratuito. Se invece la conservazione nelle apposite banche vuole essere di tipo dedicato, ovvero mirata verso membri della propria famiglia che ne hanno bisogno e che potrebbero averne in futuro, esiste anche la conservazione del cordone ombelicale autologa, ovvero, destinata a se stessi. In questi ultimi due casi “dedicati” la donazione avviene dietro un compenso ( che si aggira intorno ai 2.000 euro) ed il cordone viene congelato ( a – 196 °) e conservato per circa 20 anni. La donazione del cordone ombelicale può avvenire sia in strutture pubbliche ( donazione indistinta) che privata ( donazione dedicata) che private ed il costo è variabile, si tenga però presente che questa operazione può essere vista come un investimento per salvare delle vite umane, questo ancor più dal momento che essendo conservato per un lasso di tempo così lungo, durante questo frangente di tempo, la scienza medica potrebbe evolversi e pertanto garantire buone prospettive di guarigione.